giovedì 9 luglio 2020

Istant Quick



È da un poco di tempo che trascuro codesto blog, è vero! Quasi ti scordi di portare il fedele cane a passeggio, o peggio di passeggiare te.
Oggi mi è venuta voglia di parlare di Istant quick. Cos’è costei?
Nell’accezione più popolare è una Polaroid. Chi non ne ha mai posseduta una?
Catturi un’istante senza alcun controllo di tempo/diaframma/ASA e ti limiti alla luce che c’è nel fare click in quell’istante inquadrato in un quadrato in un ottica galileiana.
Frrruuussh-clack e esce una pellicola bianca che dovrebbe colorarsi e che ancora oggi tutti tendono ad afferrare fra pollice e indice e sventolare anche se a nulla serve. Bastano quei tre minuti di attesa e appare un’immagine. Sbiadita, satura di colore, virata… a gusto della pellicola… forse con ditate di impronte digitali causa distratto manipolatore. Eppure se hai pazienza l’immagine appare.
Schifano ne fece arte imbizzarrita delle Polaroid. Fermoposta ne fece consumo fra sano e scellerato.
In entrambi i casi e molti altri se ne fece quasi arte, ricordi, spesso fotone zozze di cui ci si vergognava a portarle in laboratorio.
Insomma ha la sua storia l’Istant Quick. Da tempo la Polaroid è fallita e chi ha tentato di rilevarne la magia produce pellicole assai più discutibili nonostante i prezzi aumentati a follia grazie alla magica parolina “vintage”. Fuji se ne fa pregio di “Istant” fra mini e altri due formati con discreti risultati e fotocamere stravaganti, ve ne è addirittura una a forma di Minion e una serie dei colori più improbabili.
Ho testato questa “fotocamerona” della Fuji in una camera adatta a foto zozze. Divertente! Purtroppo, di questi tempi vanno rifotografate in reprocamera (funziona anche uno smartphone) e messe sul web che anche Fermoposta è un lontano ricordo.




martedì 26 novembre 2019

Portrait of...

Portrait of Miss Van Deryck tattooed queen with red shoes, cane and dog.
Model: https://www.instagram.com/juliarycked/
Milan (Italy) 2019 november, 

lunedì 11 novembre 2019

Five clicks

Fudesan meets Olivia "the thing", the strings of Lele, Urubuz, 
the Olive Dragon and more in five shots in soft light.
 




martedì 5 novembre 2019

Fudesan meet Van Deryck in Spain.

Oggi riordinavo un poco ed ho trovato questa antica provinatura. Tre ritratti di Van Deryck (Praticamente un trittico), neppure li rammentavo bene. Credo risalgano ai tempi della guerra di Spagna. Conobbi lì Van. Erano tempi stravaganti. Qui credo ci fosse una pausa (un momento tranquillo) fra un combattimento e l’altro. Ne approfittai per qualche foto posata e Van mi colpì mentre si rilassava, erano appena cessati i crepitii di mitraglia e si udiva solo qualche cannonata in distanza e rari colpi di mortaio a spegnersi.
Il rifugio non era certo comodo, umido ma ben protetto, di certo non una suite, ma c’era acqua per lavarsi e zuppa calda per riempire le gavette.
Eravamo in molti lì, non ricordo bene tutti; divisi un un sigaro con Orwell, poi c’era Capa che mi regalò un rullino ventiquattro pose (io ne ero a corto) e con quello feci questi tre click serbandone altri ventuno per momenti diversi. Forse c’era anche Ernest (Hemingway n.d.r.) intento a prendere appunti. Ormai la mia memoria è labile. Credo di aver scambiato due parole in italiano con Nenni e Pajetta incuriositi da Van che si divertiva a posare, come fosse un gioco, prima di prepararsi alla marcia e fatiche del giorno dopo.
Verso le quattro del mattino suonò una sirena mentre bevevo caffè lungo e fumavo chiacchierando con Norman (Bethune n.d.r) incombeva il rombo degli Stuka in picchiata e cingolio di Panzer "arrampicanti" sulla collina nella loro pesantezza..
Van indossò velocemente la sua uniforme, raccolse armi e bagagli e si unì alla sua brigata verso il fronte.
Robert scattava fotografie, Orson imbracciò un'arma ma non so cosa andò a fare. Io spensi la sigaretta e andai a cercarmi un'altra storia da immaginare e fotografare.