sabato 30 giugno 2012

J. H.


 
John Holmes, una vita per il cinema.

pornochic

Sarà il mese di giugno, ma quasi quasi mi viene da riprendere in mano questo vecchio progetto.





17 maggio 2004
Oggi ho terminato il montaggio dei primi due pezzi. Dovrebbero essere sei alla fine del lavoro.
La fabbricazione dei telai di supporto è abbastanza faticosa, seppure non molto complessa, a parte l’incollaggio finale dei quadrati fotografici che vanno ben allineati. La distanza fra un quadrato e l’altro è la medesima dell’altezza a cui sono posti sul supporto, ciò crea un ipotetico cubo nella loro sospensione. Direi che sono abbastanza soddisfatto nel vederli lì appoggiati, mi piacciono.
Nella stampa delle foto, di cui mi occupo personalmente, contrasto, toni ed altre caratteristiche vanno definite scatto per scatto; la prima, “in cantina”, nel tiraggio finale l’ho tenuta il meno definita possibile vista la forza di immagine e composizione, ho cercato di portarla ad una condizione onirica che potesse contrastare la potenza della posa della modella. La seconda “la televisione” più allusiva mi ha fatto optare per una definizione maggiore, seppure alla base di questo mio lavoro ci sia il desiderio di creare all’ospite un impatto inconscio ed emozionale prima che visivo, anche per questo ho scelto la frammentazione e sospensione dei quadrati. I quadrati poi sono semplicemente quelli che visualizzo nel mirino, semplicemente spaziati fra loro, quei quadrati che permettono di mettere a punto la composizione e gli equilibri.
Queste in realtà sono immagini molto costruite ed organizzate che devono rappresentare una certa intimità, il rischio di scivolare nel volgare è molto alto e mi pare evitato nelle prime due opere completate.

fine maggio 2004
Queste immagini, in fin dei conti, si rivelano il massimo del falso. All’ospite appare un momento di intimità femminile, nella realtà in quel momento c’ero anche io e pergiunta monito di un obiettivo indagatore. La modella poi mima una sua idea su un set, nulla è verosimile all’intimità. Codeste immagini diventano il mio immaginare e dipingere un’idea, la modella influenzata da me propone una sua pseudoverità della sua intimità. La soluzione finale delle sei donne pornochic è che sono un falso clamoroso della visione.
Eppure io mi ostino a produrre questa serie, eppure le modelle si offrono in una finzione di eventuali taluni loro momenti personali. Il problema non sussiste, spetta al pubblico nel visionarle il commento, il decidere le sue emozioni. Se l’ospite sarà lucido o semplice si limiterà a confrontarle con la sua visione dell’immaginario o del vissuto.

Ho scelto io le pose e le situazioni, poi ho affrontato le modelle, e mi ha fatto piacere che ci abbiano messo del pensiero e delle intuizioni, si è generata una complicità nel creare il falso, nel pensare al momento dello scatto più a chi le avrebbe viste che non ad altro. Abbiamo trovato un equilibrio e delle mediazioni, io e le sei donne, per suscitare ad altri delle sensazioni con un immagine.

dicembre 2004
Il quinto click è arrivato all’improvviso “al buio” si stava lavorando ad altro, robe da pubblicità… in pausa mi sghignazzavo con una modella spostando stativi mentre osservava le mie foto appese alle pareti… mi ha anche un poco preso per il culo, poi si è infilata i guanti e scherzandomi ha iniziato a posare… qualche minuto ed è uscito lo scatto giusto… che altro fare se non offrirgli un insalata, risate, una birra ed un panino… ora mi manca solo verdura…

giugno 2009
Quasi cinque anni e mi capita il sesto scatto. Ne è passato ti tempo per questo lavoro questo in un cassetto. Modi e stile forse sono mutati nel tempo, ma il germe iniziale è rimasto incontaminato. Cerco forse ora di dare più libertà espressiva alle modelle, ampliare le ipotesi. Dovevo fermarmi a sei foto, ma ho ancora i disegni del 2004 di verdura, mai realizzata, e qualche nuova proposta, forse dovrei continuare, così per gioco.

venerdì 29 giugno 2012

Tenere Torture

Bien, qualche fotografia per testare, un vecchio lavoro del 2008 che mi è ricapitato fra le mani: Tenere Torture.







35° umidità relativa verso 80% vento inferiore ai 2 Km/ora, birra analcolica a 5°, stereo yamaha infarcito di rock, quasi mezzanotte, ronzio di macchinetta ammazzazanzare... le condizioni ideali per sverginare codesto blog... dimenticavo, sigaretta fra le dita in mano sinistra,